BHAGAVAD GITA

“Un muni controlla i suoi sensi, la mente e l’intelletto e rimuove i loro contatti esterni equilibrando prana apana nelle narici. Egli fissa il suo sguardo nel mezzo delle due sopracciglia convertendo la corrente duale della vista fisica nella corrente singola dell’onniscente occhio spirituale. Tale muni ottiene la libertá assoluta.”

INTERPRETAZIONE SPIRITUALE DI PARAMHANSA YOGANANDA

Un muni (letteralmente “unito con l’Uno”) é uno yogi che puó ritirare a volontá la sua coscienza dagli oggetti esterni dei sensi e dall’attrazione mentale verso di essi. Usando la discriminazione, il muni osserva l’anima (identificata con l’ego dall’asservimento ai sensi) sottoposta a innumerevoli sofferenze fisiche e mentali.

Con la tecnica particolare del Kriya Yoga, il respiro inalante del prana e quello esalante dell’apana sono convertiti in corrente fresca e calda. All’inizio della pratica del Kriya Yoga il devoto percepisce la corrente fresca ascendere lungo la spina dorsale e quella calda discendere per la stessa via, accompagnando il respiro inalante ed esalante. Il kriya yogi avanzato vede che il respiro interno del prana e quello esterno dell’apana sono stati “equilibrati”; egli sente solo la fresca corrente del prana che ascende lungo la spina dorsale e la calda corrente dell’apana che discende lungo la stessa via.

L’uomo comune deve imparare prima di tutto che il prana o corrente cristallizzante (che scorre attraverso i cinque canali dei sensi e il sistema nervoso, e sostiene gli organi vitali e i venticinque miliardi di cellule corporee) é collegato principalmente con il respiro inalante; mentre l’apana o corrente eliminatoria (che rimuove le impuritá del corpo) si manifesta come il respiro esalante che libera il corpo dai gas velenosi di diossido di carbonio. Il respiro inalante é genericamente chiamato chiamato prana; ma la forza vitale intelligente, o prana, é anche il creatore del corpo simmetrico dell’uomo a partire dalle cellule ovariche e dallo spermatozoo microscopico; il prana é anche l’elemento specifico mediante il quale l’ossigeno del respiro inalante viene mutato in forza vitale.

La comune materia consiste di tessuti, fatti di molecole. Le molecole sono fatte di atomi; gli atomi sono formati da elettroni e protoni. Elettroni e protoni  sono composti di forza vitale intelligente: prana o vitatroni. Inoltre, la corrente pranica, o i vitatroni possono essere dissolti nella loro fonte, i “pensieri-troni di Dio”.

-E Dio disse: “Sia la luce”. E la luce fu-. (Genesi 1: 3). Cioé, il pensiero di Dio vibró nella luce della vita cosmica o del prana cosmico; e il prana cosmico fu poi materializzato in elettroni, protoni, atomi, molecole, cellule e materia. Come in un film, le illusioni di solida terra, acqua, luce del sole, elettricitá, gas, esplosioni atomiche, o le manifestazioni di vita e pensiero negli uomini, sono tutte vibrazioni di luce e ombre -cosí come questa terra con tutti i suoi solidi, liquidi, gas, energia, vita e i pensieri negli esseri umani, sono vibrazioni e relativitá dei pensieri di Dio, della Sua luce cosmica e delle ombre della Sua maya illusoria.

Il pensiero cosmico di Dio si manifestó dapprima come prana o forza vitale di luce, e infine come la materia del macrocosmo. Il corpo microcosmico dell’uomo é composto dall’anima individuale e da una specifica forza vitale. Pensiero, vita e carne; coscienza cosmica, vita cosmica e materia cosmica, sono soltanto tre vibrazioni differenti del pensiero di Dio – come la coscienza di un sognatore produce una vivida creazione. Svegliandosi l’uomo realizza che ciascun corpo di sogno fatto di carne, vita e pensiero – tre percezioni distinte – s’é fuso in un’unica sostanza-pensiero immanifesta.

Il kriya yogi impara a dissolvere il respiro inalante ed esalante nella percezione delle correnti fresche e calde che salgono e scendono lungo la spina dorsale. Egli sente che il suo corpo é sostenuto dalle correnti interiori di forza vitale, e non dal respiro. Inoltre realizza che le correnti sono sostenute dal Verbo, ovvero dalla divina luce cosmica vibratoria del prana che entra nel corpo, attraverso il midollo allungato. Questa forza vitale viene alloggiata nei plessi cerebrale, midollare, cervicale, dorsale, lombare, sacrale e coccigeo, che poi trasmettono energia al corpo fin nelle cellule piú piccole. Il midollo allungato dell’uomo puó essere considerato “la bocca di Dio”, perché é l’apertura principale per l’afflusso divino della forza vitale.

Il kriya yogi converte i due distinti impulsi d’inalazione ed esalazione in due correnti vitali, la fresca prana  e la calda apana, percepite nella spina dorsale. Quindi realizza la veritá del detto di Gesú: che per l’uomo non é necessario dipendere dal respiro esterno (dal “pane” o da qualsiasi altro sostentamento esterno) per vivere. Lo yogi percepisce che le due correnti che salgono e scendono lungo la spina dorsale traggono continuamente e magneticamente un voltaggio extra di corrente dall’onnipresente forza vitale cosmica che scorre perennemente nel midollo allungato. Gradualmente egli vede che le due correnti spinali vengono mutate in un’unica forza vitale, attirando magneticamente altro prana da tutte le cellule e i nervi del corpo.. Questa corrente vitale rafforzata ascende poi fino al punto tra le sopracciglia, dove appare come lo sferico occhio astrale di tre colori. Gesú si riferí a questo occhio “singolo” al centro della fronte, e alla veritá che il corpo é essenzialmente formato di luce, con le seguenti parole: “Se perció il tuo occhio é singolo, tutto il tuo corpo sará pieno di luce”,(Matteo 4: 4).

Quando lo yogi riesce a far penetrare la sua mente nell’occhio spirituale, percepisce il suo corpo fatto non di carne, ma di minuscole cellule di luce di protoni. elettroni e vitatroni. Il corpo fisico é formato da due strati di correnti: le correnti atomiche che appaiono come carne e uno strato piú sottile di protoni ed elettroni. Il corpo elettrico-protonico emana a sua volta dalle correnti di luce pranica del corpo astrale supersottile.

L’intero corpo astrale dell’uomo é composto di varie densitá di luce, proprio come il corpo fisico é costituito dei diversi tessuti di pelle, carne, ossa e organi interni. La particolare forza vitale astrale presente nel corpo fisico é chiamata prana. Questa forza vitale é quintuplice, perché compie le cinque funzioni fisiche di cristallizzare o solidificare nuova carne, eliminare le impuritá, far circolare il sangue, assimilare il cibo e, col metabolismo, creare vari tessuti dall’unica fonte del sangue.

Con il suo occhio sferico il kriya yogi vede il suo corpo astrale fatto di vitatroni: le cellule di prana astrale. Egli percepisce che la Luce Cosmica della Vita riflette i suoi raggi attraverso l’occhio spirituale astrale nel cervello astrale e nei plessi e nervi astrali, per sostenere le cellule del corpo astrale. Vede inoltre che il suo corpo fisico é solo una luce piú grossolana di elettroni, protoni e atomi che emanano dal piú sottile corpo astrale. Avanzando ulteriormente lo yogi percepisce che sia il suo corpo fisico che quello astrale emanano dal suo corpo causale o ideazionale, composto dai pensieri-troni coordinati di Dio.

Questa conoscenza é necessaria per comprendere che il corpo, la forza vitale e la mente che formano la gabbia dell’anima sono in realtá dei pensieri di Dio che vibrano in maniera differente. Con la pratica del kriya, lo yogi stacca in modo scientifico la sua mente dalle grossolane percezioni dei sensi e realizza che coscienza e forza vitale (prana o luce cosmica) sono alla base di tutta la materia. Il kriya yogi adotta un metodo scientifico per stornare mente e ragione dalla percezione del corpo fisico; elevandosi oltre la percezione grossolana del respiro, egli percepisce il corpo come luce e coscienza.