OSHO: i sette punti per addestrare la mente

1- IMPARA I PRELIMINARI

I preliminari sono tre: “La verità è”, non è qualcosa da creare, o che si trova lontano; la verità ti circonda come l’oceano circonda un pesce senza che lui ne sia consapevole. “La mente è la barriera, l’ostacolo”, ti circonda come un film e ti impedisce di essere nella verità. “La non mente è la porta”, una mente senza contenuto, senza pensieri, che non sogna più, che è solo consapevolezza pura.

2- PENSA A TUTTI I FENOMENI COME FOSSERO SOGNI

Tutto ciò che vedi. tutto ciò di cui fai esperienza è un fenomeno, anche gli oggetti della coscienza. Fenomeni materiali, psicologici e spirituali sono tutti la stessa cosa, non c’è distinzione. Quello che può essere visto è un sogno. Contempla tutto quello che ti circonda come appartenente ad un sogno. Il tuo ego sparirà quando arriverai a pensare che anche tu sei un sogno. E un giorno ti sveglierai davvero in uno dei tuoi sogni. Sarà un evento importante e incomparabile. Noi viviamo in un sogno; siamo addormentati, anche quando pensiamo di essere svegli.

3- ESAMINA LA NATURA DELLA CONSAPEVOLEZZA NON NATA

Svegliati e guarda! E quando lo farai comincerai a ridere perchè capirai che non è mai esistita una nascita e non ci sarà mai una morte. E quanta paura avevi della morte, della vecchiaia. Era tutto un sogno. E’ la mente che si aggrappa a qualsiasi cosa e così ti possiede, anche a un metodo di meditazione. Nel momento in cui ti realizzi e la consapevolezza si risveglia, abbandona il metodo immediatamente. Aggrappati al rimedio e la malattia tornerà. La persona veramente intelligente non ha mente. La mente dipende da altre cose: dal denaro, dal sapere, dall’esperienza, ecc. Ha bisogno di appoggi. Non può esistere da sola. Lasciata sola, cade.

4- RIPOSA NELLA NATURA DELLA PERCEZIONE ORIGINARIA: L’ESSENZA

Se abbandoni il rimedio automaticamente comincerai a radicarti nel tuo essere. Se non ti aggrappi a nulla il rilassamento arriva spontaneamente. Sii, semplicemente, acquietati, sei arrivato a casa. Se la consapevolezza ha bisogno di metodo non è ancora consapevolezza.

5- NELL’INTERVALLO FRA LE SEDUTE, CONSIDERA I FENOMENI COME FOSSERO OMBRE

All’inizio, queste esperienze di assestamento del proprio essere, saranno solo momentanee. Un momento dopo sarà tutto sparito. Un momento tutto è fragrante, il momento dopo cercherai quella fragranza e non riuscirai a trovarla. Quindi, negli intervalli, continua ad usare il metodo, che abbandonerai solo quando la consapevolezza sarà completamente pura. A volte, solo per un momento, come una brezza, vieni trasportato nel mondo della non mente, e poi di nuovo la mente ritorna con le sue sciocchezze. In quei momenti ricorda che tutto è un sogno, che ogni fenomeno è un’ombra.

6- ESERCITATI NEL CONGIUNGERE, UNENDO IL PRENDERE E IL DARE; FA CIO’ CAVALCANDO IL RESPIRO

Quando inspiri, inspira tutte le sofferenze del mondo, assorbile nel tuo cuore. Quando espiri, espira tutta la gioia, la beatitudine e le benedizioni che possiedi. E non a qualcuno in particolare. Non solo agli uomini ma a tutti gli esseri: alberi, rocce, uccelli, animali. Con questa semplice tecnica, scompaiono avversione, attaccamento e indifferenza, i tre veleni dell’anima. Con la loro scomparsa il veleno si trasforma in nettare, la schiavitù diventa libertà, l’inferno è un paradiso.

7- ESERCITATI CON DIVERSI MODI DI ESPRIMERTI IN OGNI FORMA DI COMPORTAMENTO

Devi imparare ad agire con compassione, in meditazione, nelle situazioni di ogni genere: nel mondo degli affari, nel convento, con la gente, nella folla o da solo, in una grotta, con gli amici o con i nemici, con la famiglia, con gente sconosciuta, con gli uomini e con gli animali. Non fuggire da nessuna situazione. Vivi la vita nella sua totalità. Vivi nel mondo ma non appartenere ad esso.

Ginnastica ormonale tibetana

A COSA SERVE

  • corretto funzionamento di tutti i sistemi del corpo (endocrino, linfatico, ecc.)
  • stabilizza gli ormoni, particolarmente importante per le donne
  • aumenta l’acutezza dell’udito e della vista
  • migliora e ringiovanisce il corpo
  • migliora la memoria
  • stimola il lavoro degli organi del tratto gastrointestinale
  • combatte stress e stanchezza cronica
  • rafforza i vasi sanguigni
  • regola il flusso linfatico

QUANDO E COME FARLA

Eseguire gli esercizi possibilmente nelle prime ore del mattino, ogni giorno, appena svegli. Tutti gli esercizi seguono il ritmo di un movimento al secondo e vengono ripetuti 30 volte. Al termine bere acqua tiepida. Eseguire in sequenza.

ESERCIZI

1 – Scaldare le mani sfregandole tra loro con forza fino ad avere le palme calde. Se dopo lo sfregamento risultano umide o fredde è sintomo di indisposizione.

2 – Carica per gli occhi; nutre occhi e recettori, migliora la vista: appoggiare le palme sugli occhi chiusi e applicare una leggera pressione al secondo, per 30 secondi. Alla fine mantenere le palme ferme sugli occhi per altri 10 secondi.

3 – Carica per l’udito; riscaldare ancora un po’ le mani, appoggiare le palme sulle orecchie con il pollice rivolto verso il basso. Applicare 30 leggere pressioni, una al secondo e poi mantenere la pressione per 10 secondi.

4 – La fronte; stimola la ghiandola pituitaria, effetto benefico sui seni nasali. Appoggiare la mano destra sulla fronte mantenendo l’avambraccio verticale. Coprirla con la mano sinistra (stessa posizione). Fare 30 movimenti (andata e ritorno un movimento) da tempia a tempia.

5 – Massaggio viso/orecchie benefico per la circolazione del sangue e attivazione delle ghiandole. Con le mani a pugno massaggiare il viso partendo dal mento fino alle orecchie. Il pollice aperto massaggerà fino dietro l’orecchio, 30 volte.

6 – Accendi la tiroide. Per le donne destra ferma e sinistra si muove; per gli uomini il contrario. Appoggia una mano a livello della tiroide; l’altra mano scorre con un movimento dal ventre alla mano appoggiata, 30 volte. Poi lasciare entrambe le mani, una sopra l’altra, sulla tiroide per 30 secondi.

7 – Il sole dentro di noi; buono per lo stomaco e l’intestino. Mettere la mano destra sulla pancia, appoggiare sopra la sinistra e ruotare in senso orario per 30 secondi. Lasciare poi le mani per 10 secondi sul plesso solare.

8 – Sulla testa; benefici per la pressione sanguigna e le articolazioni. Le mani appoggiate una sull’altra, alzo le braccia e, senza muovere il tronco, le faccio passare avanti e indietro sopra la mia testa. Per 30 volte. Poi il movimento cambia in laterale, piegando leggermente i gomiti, fino a lato delle orecchie. Sempre per 30 volte.

9 – Polsi e caviglie. Sdraiate sulla schiena, muovere in circolo polsi e caviglie, contemporaneamente, per 30 secondi (alternando il senso dopo 15). Poi scuotere energicamente gambe e braccia, lasciando polsi e caviglie morbidi. La posizione è schiena a terra, gambe e braccia sollevate a 90°.

10 – Con le mani strofina con forza piedi e talloni (si può usare anche un olio/crema). La posizione è gambe flesse, una davanti e una dietro, e poi cambio. Massaggiare bene. Poi, sedute con le gambe tese in avanti, massaggiare dalle caviglie alle ginocchia, per far salire l’energia. E infine le cosce verso l’interno.

Si può concludere con movimenti in circolo del collo, 15 da una parte e 15 dall’altra.

Lo consiglio a tutti.

 

Olio di Rosa Mosqueta

L’olio di Rosa Mosqueta, se applicato costantemente, è molto utile per idratare e nutrire la pelle, schiarire o addirittura eliminare i segni dell’età (come le rughe d’espressione), curare l’acne e migliorare le cicatrici e gli effetti prodotti dalle radiazioni solari.

L’olio essenziale di Rosa Mosqueta è un olio molto pregiato estratto dalla Rosa Mosqueta (Rosa affinis rubiginosa), una pianta tipica del Cile molto simile alla nostra Rosa Canina.

L’olio ottenuto per pressatura a freddo dei semi contenuti nel frutto della pianta, è molto ricco di acidi grassi essenziali polinsaturi (prevalentemente acido alfa linolenico e acido linoleico) principali responsabili dei suoi effetti cosmetico-dermatologici, molto efficaci per i processi di rinnovamento dell’epidermide. Sono presenti inoltre anche antiossidanti, tocoferolo (vitamina E) e fitosteroli.

L’odore che emana è piuttosto forte, tipico degli oli ricchi di acidi grassi essenziali. L’odore emanato è quello di olio e non quello di Rosa, che viene generalmente aggiunto a questi prodotti in modo artificiale o con fragranze esterne.

Quest’olio, maggiormente usato come idratante per la pelle, come antirughe e nella rigenerazione dei capelli, è ottimo contro:

  • cicatrici, in quanto riesce ad appiattirle e schiarirle se non ad eliminarle del tutto;
  • smagliature, con ottimi risultati già dopo 15 gg;
  • rughe e macchie solari, grazie ai suoi effetti audermici. Infatti migliora la bellezza della nostra pelle, soprattutto se matura, arida e screpolata e se ha perso elasticità o turgore in quanto le proprietà di quest’olio rigenerano le cellule e riparano i tessuti del derma. Gli acidi grassi polinsaturi sono importantissimi per la sintesi delle prostaglandine, che sono sostanze preposte al rinnovamento della cute. Infatti distende la pelle del contorno occhi ed elimina le classiche “zampe di gallina”;
  • inestetismi cutanei (acne, couperose, psoriasi), la sua applicazione rende la pelle più fresca, liscia ed elastica, eliminando i segni di stanchezza e donando una buona idratazione;
  • ha infine effetti leviganti, cicatrizzanti e ricostruttivi. Ottimo in caso di trattamento di cicatrici, cheloidi, ustioni o smagliature. E’ usato nelle creme per le mani in quanto risulta un ottimo idratante per mani screpolate e danneggiate. Gli effetti sono visibili già a partire dalla terza settimana di applicazione.

E’ molto importante conservare il prodotto in luogo fresco e asciutto, ad esempio in frigorifero. L’olio di Rosa Mosqueta, infatti, è molto fragile e tende ad irrancidire facilmente.

Per sfruttare al massimo le proprietà dell’olio di Rosa Mosqueta è meglio utilizzarlo puro.

Potete aggiungere qualche goccia d’olio alla vostra crema per mani o alla crema giorno e notte per arricchirla di proprietà leviganti e rigeneranti.

E’ consigliato applicare qualche goccia sul viso o sulle zone dove si vuole beneficiare dei suoi effetti ogni giorno, mattina e sera. Massaggiare delicatamente con movimenti circolari fino ad un totale assorbimento dell’olio.

Per trattare le cicatrici chirurgiche si deve attendere la rimozione dei punti di sutura per l’applicazione dell’olio. Dopo la guarigione totale della ferita applicare l’olio sulla pelle asciutta con un leggero massaggio. Dopo circa 3 o 4 mesi la pelle avrà ritrovato la sua elasticità, oltre a essere migliorato anche il colore della cicatrice stessa.

Può essere anche utilizzato come trattamento per i capelli fragili, danneggiati o contro la desquamazione della pelle o del cuoio capelluto. L’olio di Rosa Mosqueta è adatto all’applicazione diretta sul cuoio capelluto, su cui agisce migliorando la consistenza del capello e rendendolo più sano.

Può essere infine utilizzato anche per rinforzare le ciglia massaggiandone qualche goccia con la punta dei polpastrelli.

In  gravidanza è utile per prevenire o attenuare le smagliature su pancia e seno.

Lo consiglio a tutti.

FALAFEL

Ingredienti:

3 tazze di ceci cotti

1/2 tazza di coriandolo fresco

1/2 tazza di prezzemolo fresco

1/2 tazza di cipolla rossa

4 spicchi d’aglio

1 limone spremuto

2 cucchiai EVO

1 cucchiaio comino in polvere

2 cucchiaini curcuma

1/2 tazza di farina di avena

sale pepe peperoncino di cayenna al gusto

Procedimento:

Impastare tutti gli ingredienti e poi fare le palline aiutandosi con l’olio EVO. Ungere la carta da forno. Mettere in forno a 180° per 45 minuti. Sono venuti molto buoni ma un po’ secchi. La prossima volta proverò con ceci crudi germogliati e meno farina d’avena (e magari aggiungerò una foto).  Ricetta comprovata e approvata!

 

Diario di un viaggio dentro: Amazzonia e le Donne della Nuova Terra

1° GIORNO – IQUITOS (PERU’)

Arrivo nell’ostello, con tranquillità, seguendo le istruzioni con 20 soles al tassista.

Mi assegnano la mia camera, la 304, dove poco dopo bussano ed ecco la mia compagna di stanza per questa notte: Jk, colombiana. Una donna grande, più di 60?,credo di si. Pochi chili e poca altezza, capelli mori, lunghi. Bella. E anche lei in buon cammino. Viaggiatrice, chiaramente non le mancano i fondi, ama la natura e i luoghi mistici. Arriva direttamente da Cuzco e Machu Picchu, dove ha fatto parte di un altro gruppo sciamanico. Tre figli, due vivono a Firenze, dove vive anche lei, e una a Boston, dove studia.

Poco a poco conosco le altre ragazze: Jl colombiana di Medellin, è la bimba del gruppo con i suoi 24 anni. Eppure è già grande, con le sue parole mi insegna già qualcosa…

Mf, spagnola, potrebbe avere 55 anni o forse più. Con lei usciamo Jk ed io per andare al “mercado del chamàn”. Sarebbe bello conoscere tutte quelle piante e i loro usi. Quanto poco sappiamo. Compro Palo santo e Uña de gato.

Mf è una donna calma, equilibrata, sorriso sincero, in cammino da molto tempo, si direbbe. Ha un marito. In stanza con lei Aj, dominicana, architetto che si dedica al Feng Shui e agli ambienti esterni a livello energetico. Stiamo un po’ in camera con loro dopo il mercato. Parliamo di energie, di Amore, di meridiani e di astrologia. DOMANI ALLA SELVA!

2° GIORNO – SELVA

Che eccitazione! Che meraviglia! Alle 9 partiamo. Un bus ci porta al porto. Discesa agli inferi, così la definisce Ls (una delle nostre Maestre), e non ha torto. Una lunga scalinata di legno porta a una piattaforma, anch’essa di legno dove ci aspetta la lancia veloce sulla quale avanzeremo circa due ore all’interno della foresta amazzonica. Un grande cartello specifica che il porto è privato e diffida i non associati a usarlo come punto di carico-scarico.

Partiamo. Il Rio delle Amazzoni è un’energia molto forte. Lo sento. Tutte noi lo sentiamo. Siamo 15 donne folli, più tre Maestre, guide spirituali , tutte con il cuore in mano, aperte ad ogni nuova visione.

Il fiume è immenso, grandissimo. Avanziamo velocemente e il paesaggio poco a poco si va ripulendo dalla presenza umana. Nonostante ciò, dopo due ore di navigazione si nota ancora la presenza di antenne.

La prima tappa è un piccolo porticciolo, o meglio, una piccola piattaforma di legno dove possiamo scendere a fare pipì. Approfittando, compro un tamalito de arroz….delizioso!

Seconda tappa, cambio imbarcazione. Passiamo dalla lancia veloce ad una canoa molto più modesta ma più adatta alla navigazione in fondali bassi. Sapremo successivamente che la lancia appartiene alla tribù Shipibo.

La navigazione è lunga e rumorosa, ma il tempo (sei ore) passa piacevolmente, l’energia è bella e pulita.

Arrivo in terra Shipibo. Sono lì che ci aspettano, tutta la famiglia di Fn, lo sciamano che ci ha accompagnate per tutto il viaggio. La nonna, una vecchina di età indefinibile, alta forse 1 metro e 40, esile, è Maestra Sciamana. Poi la moglie e i figli e il resto della tribù. La sensazione è di essere in famiglia, al sicuro. Sono sinceri i loro occhi e tutto in loro trasmette tranquillità, rispetto e amore. La abuelita abbraccia tutti con grande trasporto. I bambini sono eccitati dal nostro arrivo e anche loro ci abbracciano. Li amo già tutti. Profondamente, Sinceramente.

Assegnazione cabañas (spartane ma funzionali, letto con zanzariera! Yeah!!!) e cena con riso, insalata, uova e patate. Poi riunione al tempio.

Parliano un po’ Ls, Pp e Ot, le Maestre. Poi ci presentiamo. Mi ascolto mentre dico “Ciao sono Katuscia, sono italiana, vivo in Messico. Prima di tutto voglio ringraziare ognuna di voi per essere qui con me oggi. Il proposito non so, non ho un vero e proprio proposito. E’ stato come un richiamo per me, un richiamo molto forte ed io l’ho accettato, e sono qui. Chiedo alla abuela Ayahuasca di mostrarmi la mia ombra e anche la mia luce, GRAZIE.”….ma come? Io ho un proposito! Io voglio guarire me stessa per poter poi aiutare gli altri a guarire. IO SONO MUJER MEDICINA.

Ultimo atto: Fn si presenta e presenta le piante medicina che prenderemo:

SARACURA – due volte al giorno, per rigenerare i tessuti e per le ossa.

RENEQUILLA – tre volte al giorno, per pulire il sangue, depurare il sistema linfatico, combattere l’infiammazione e calmare il sistema nervoso; ottima per l’apparato riproduttivo femminile.

UÑA DE GATO – che berremo regolarmente come acqua, per depurare i reni.

Lui è molto forte. E tranquillo. Esalando il fumo di un “mapacho” fatto con un particolare tabacco della selva, ci pulisce la “coronilla”, la zona della fontanella, sopra il cranio. Per protezione.

Domani sveglia alle 6. Preparazione Ayahuasca.

Ah, dimenticavo…un grosso ragno passeggia tranquillamente tra di noi durante la riunione. Sente la VIBRA!

3° GIORNO – AYAHUASCA

Che incredibile regalo!

La giornata comincia presto. Mi sveglio prima dell’alba, medito come sempre con la respirazione vibrante ma mi devo interrompere: la campana suona. Fn chiama al tempio.

Lì ci aspetta Ayahuasca appena raccolta, con foglie di Chakruna, la pianta che unita nella cottura favorisce le visioni, l’incontro con lo sconosciuto.

Bisogna ripulire la medicina, con un coltello grattarle via il rivestimento. Ci mettiamo tutte al lavoro, cercando di farlo con coscienza, comunicando con l’Abuelita. Poi bisogna pestarla su di un tronco usando un bastone massiccio. Quando tutto è pronto la portano a bollire in un pentolone fuori dal tempio.

Colazione leggera a base di frutta e thè. A seguire yoga. Non propriamente yoga ma piuttosto una serie di esercizi per rinforzare e prendere coscienza del proprio utero, con i suoi muscoli, e ovaie. Prima di cominciare, Ot ci guida in una danza sfrenata, per buttare fuori energia. Lei ha un grande carisma. Mujer sabia. Anche Ls, sento molta connessione con entrambe.

Dopo lo yoga, finalmente al fiume, a lavarsi. Un bagno di energia, la corrente non è forte, si può godere dell’acqua tranquillamente. Anche i bambini vengono con noi, sono dolcissimi, tutti.

Di ritorno dal fiume, a mangiare, ultimo pasto. Stasera non si mangia. Stasera Ayahuasca.

Che cosa cerco?

“Principalmente busco SANACION. Sanarme a mi misma para luego ayudar a otros a sanarse, a quien lo necesite. Yo siento que soy mujer medicina. La informacion que me ha llegado a lo largo de mi vida siempre conduce a esto. La astrologia, los vasos energeticos y las plantas,, todos juntos para curar el cuerpo y el alma. Toda enfermedad viene de una emocion, de un pensamiento equivocado o a veces Karma.

Con las plantas, a travès de su vibracion, podemos guiar nuestras emociones, nuestros pensamientos. Y, a travès de los astros, de los planetas (que estan conectados a las mismas plantas) podemos entender mejor nuestras debilidades y tambien nuestras fuerzas.

Yo quiero ayudar a la Madre Tierra y a los seres que lo necesiten. Ayahuasca me va guiando.”

POMERIGGIO LIBERO

Ci troviamo nel tempio con Ot, che porta i suoi oli essenziali, e altre ragazze: Gg (di La Paz,”ahì tienes tu casa”), Jl la niña hermosa e Bt, anche lei messicana che vive a Boston. Sessione di massaggi. Dò un massino a Jl, alle due bimbe shipibo e a Bt.

Pausa relax prima della tempesta.

LA ABUELA

La mamma di Fn, Kb.

Una chamana che imparò lo sciamanesimo e l’uso dell’Ayahuasca dal nonno Ir. Durante la presentazione della mattina ha cantato per noi il suo icaro (canto sacro dell’Ayahuasca) e poi, durante le ora di yoga, ha ballato con noi con un’allegria e una semplicità incantevoli. La abuela Kb ha ricamato la gonna che ho comprato. Un altro regalo. Oggi ci siamo incrociate nella sala dove mangiamo e mi ha chiesto come può guarire dalla tosse che la tormenta già da un po’….a me???

YO SOY MUJER MEDICINA.

Prima di entrare nel tempio cantiamo un po’, tutte insieme intorno ad un fuoco dove brucia Palo santo.

CERIMONIA

Che grandiosa maestra. Che meravigliosa cerimonia.

Tutte in bianco ci avviamo al tempio. Limpia con salvia prima di entrare (Ls ci passa attorno al corpo, sotto le braccia, fin sotto i piedi con il fumo di salvia secca).

Dentro l’altare è pronto, anzi, gli altari…sono due. In quello al centro del tempio ognuna di noi depone la sua pietra. Alcune sono bellissime, molto grandi. Attorno a quell’altare si siederanno i quattro sciamani: Fn, Kb, Os (lo zio) e la nostra Pp. Noi tutte attorno, lungo le pareti del tempio. Nella parete est c’è un altro altare. Su di esso, insieme ad altri oggetti sacri c’è una foto di ognuna di noi. Ci passiamo davanti una alla volta e deponiamo in un cofanetto un biglietto con la nostra richiesta, la nostra preghiera; poi salutiamo noi stesse nella foto, parlandoci e amandoci. Scegliamo un’essenza e ne mettiamo tre gocce in una piccola brocca di metallo che alla fine sarà deposta sull’altare centrale. GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE

Quando ognuna si è accomodata in un materassino, iniziamo affidandoci ai nostri santi Maestri. Io mi affido a Baba, a Gesù e alla Madre Maria e a tutti gli elementali presenti nella Selva.

Preghiamo, facciamo il decreto delle Fiamme, poi ci sediamo. Comincia la Pp soffiandoci foglie di tabacco puro in polvere direttamente nelle narici (rapè). Questa pratica aiuta ad aprire la mente, il terzo occhio, la pineale. E’ molto forte, sento un fuoco che poco a poco mi invade il corpo. La mia testa brucia.

Entrano gli sciamani. Comincia Kb, cantando una canzone di protezione. Poi Fn comincia a ripartire la medicina. Passa davanti ad ognuna di noi con una bottiglia contenente la Abuelita e un misurino da barman. La dose è la grande. Il liquido è marrone, denso, come tamarindo non colato. Quando la bevo mi batte forte il cuore. Il sapore è un po’ amaro ma non sgradevole. Quando me la porge, mi affido al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo e bevo in due sorsi.

Finisce il giro, spengono tutto e rimaniamo al buio, ognuno al suo posto, in silenzio.

Molto presto si cominciano a sentire i primi conati di vomito, molto forti, quasi bestiali alcuni, veri e propri ruggiti.

Dopo un tempo indefinito che potrebbe (dico potrebbe) essere di un’ora io non ho ancora avuto nessuna reazione. Viene Fn a domandarmi, mi dice che me ne darà ancora. Torna a distribuire Ayahuasca ad altre tre o forse quattro tra le quali Ot, Gg ed io. Poco più di mezza dose.

Stavolta sono più tranquilla. Ot mi sussurra all’orecchio “Sueltala Katusia, sueltala!”. E’ molto dolce, mi piace come pronuncia il mio nome.

Mi rilasso, mi lascio andare, ma non succede niente. Passo ore ad ascoltare quello che avviene intorno a me. Gli effetti sulle mie compagne si moltiplicano: pianti, ruggiti, urla, sospiri profondi e intensi, parole, voci in falsetto, conati e conati di vomito. Mi gira un po’ la testa ma niente spasmi, niente visioni, niente.

Le nostre guide, gli sciamani, non ci perdono di vista. Pp canta con la sua chitarra; Fn, Kb e Os cantano icaros. Fn e la abuela Kb sono sempre tra di noi, osservano, aiutano, accompagnano nei momenti difficili. Presenze salde e forti. Capisco che Kb vede l’energia della mia vicina Tm (venezuelana che vive in Spagna). La sta vegliando silenziosamente; lei è in piena guerra, soffre, piange. La Abuela le soffia aria sulla testa emettendo un suono particolare: psssssshhh… (questo suono mi accompagnerà per sempre).

Mi gira ancora la testa, decido di dormire, ma non posso. Rimango sdraiata, tentando di prendere sonno, niente da fare, Ayahuasca mi esige presenza, qui e adesso. Per brevi istanti sento dentro di me, dentro le mie orecchie tutti i rumori, le voci, i conati, la musica, tutto dentro la mia testa. Non posso dormire, mi metto seduta, adesso mi gira molto la testa. Voglio vomitare. Prendo il secchio, mi concentro e vomito; un getto di vomito come mai avevo sperimentato. Viene dal profondo, la bocca spalancata, animalesco. E’ uscita la bestia. Dopo il vomito mi sento immediatamente meglio. Mi sdraio, mi siedo, mi sdraio di nuovo, quando improvvisamente arriva l’irritazione, il fastidio: “que se calle, ya!”…ce l’ho con Pp e la sua chitarra che non mi permettono di ascoltare bene Kb che sta cantando un icaro.

Improvvisamente dalla mia bocca escono parole, parlo spagnolo: paciencia, aceptar, perdonar, olvidar…e come se la mia voce avesse preso una vita propria, indipendente. Mi ascolto mentre parlo…aceptar, perdonar, olvidar..un altro flash! Parlo italiano…papà, io ti perdono, ti perdono e ti amo, vai…io lo so, lo so che soffrivi, vai…liberati dalle tue angosce.

Si, mi mancava perdonarlo. L’avevo accettato, digerito ma non ancora ufficialmente perdonato. Perdonando mio padre ho capito che devo dare molto amore a mia sorella, ne ha bisogno. Ha molta paura. E urgentemente abbracciare mio figlio. Forte.

E’ arrivato poi il perdono anche per me: “io mi perdono per quello che ho fatto ai miei figli”; mi sento più leggera, libera. Mi metto seduta. La mia vista è diversa. La mia voce dice :”observa, solo observa”. Rimango lì, c’è movimento, gli sciamani si muovono, anche alcune compagne. Una balla, alla mia sinistra, il suo vestito si copre di luce. Anche sulla parete dietro di lei ci sono filamenti di luce. Alcune ragazze soffrono molto. Gli sciamani sono attivi, vigili. Li ammiro. Mis respetos!

Sono sdraiata. Sto chiedendo guarigione all’Abuelita. Le sto chiedendo di curare le mie anche, dico che io sono pronta a pagare il Karma della mia famiglia. Provo Amore, molto Amore e Fiducia. Qualcuno (que Dios la bendiga) mi afferra i piedi e mi da un breve massaggio. Mi piace molto. Poco dopo annunciano la fine della cerimonia.

CHE ESPERIENZA TRAVOLGENTE

4° GIORNO – RIPOSO

Oggi giornata libera per riposare. Non sono riuscita a dormire per niente, mi sento un po’ stanca ma allo stesso tempo attenta e presente. Dobbiamo mantenere il silenzio. Non è difficile, non ho voglia di parlare. Nessuna di noi ne ha, sembra. Alcune non sono ancora completamente atterrate.

Gironzoliamo, tranquille, riposando, osservando. Faccio un giro al fiume con i bambini. Gli uomini del villaggio stanno bevendo aguardiente, un distillato. Sento tristezza per le loro donne che sono lì da una parte ad aspettarli. Torno al campo, nella sala da pranzo rimango un po’ sull’amaca. C’è lì anche la abuelita, ancora con tosse. Le passo con le dita il vaso meridiano del polmone. Lei è contenta. Non ha ancora finito di bordare la mia gonna. E’ stanca, stanotte si è data molto da fare.

Pranzo abbondante; ho una fame! Tutto buono, come sempre. Alle 3 ci troviamo nel tempio a condividere le nostre esperienze.

Lì ci ascoltiamo. E’ molto bello, quanto coraggio in queste donne. Che guerriere siamo. Piango un po’ quando racconto la mia esperienza, mi emoziono.

Ceniamo minestra, mezz’ora al tempio a fare il punto e poi a nanna.

5° GIORNO – INIZIAZIONE DELL’ACQUA

La mattina piove. Mi sveglio con una serie di piccoli orgasmi. Che regalo! Grazie!

Colazione leggera e poi tutte al fiume. E’ bellissimo sotto la pioggia. L’acqua è fresca, si sta bene. Ot dice di connettersi con il fiume, le nostre acque con le acque del fiume. Abbiamo già vissuto questa stessa situazione nel fiume Nilo, dice Ls, tutte noi.

Torniamo al campo, ci cambiamo ed entriamo nel tempio

Con Ls puliamo il nostro altare. E’ bellissimo, tutte le pietre, stupende.

Quando ci siamo tutte Ls ci mette qualche goccia di un’essenza nei punti sotto l’ombelico, reni, nuca, corona (fontanella) e dietro le orecchie. Quando vede il mio folletto tatuato sulla nuca mi dice che anche lei è parte di quella famiglia di elementali.

Ot ci mette delle gocce di essenza di incenso sull’ombelico e rosa e patchuli nel chakra del cuore.

Comincia l’esercizio: sdraiate a pancia in su, con due cuscini ai lati, mani sopra la testa inspiro, mani giù con forza lungo il corpo, espiro forte, con voce, anche gridando se voglio, e sollevo il bacino verso l’alto. Continuiamo per 40 minuti. E’ molto forte, dopo un po’ credi di non farcela più, però è la mente, il corpo ce la fa se non l’ascolti. Si susseguono emozioni differenti, fino ad una risata sguaiata. E’ forte, è bello, si muove molta energia. Come ultima respirazione mi esce un AUMMM molto profondo, insieme alla musica del registratore.

Ci fanno poi mettere in posizione fetale per rilassarci ascoltando una musica molto intensa. E per concludere la canzone “Abre las ventanas a el amor”, ballando tutte intorno all’altare, prima sole e poi in coppia, guardandoci negli occhi e cantando. Grandi abbracci finali.

Andiamo a mangiare con fame, molta fame. Dopo il pranzo andiamo ancora nel tempio a concludere l’iniziazione dell’Acqua. Facciamo un po’ di esercizi per sciogliere i muscoli con la musica e poi, in coppia, cominciamo a ballare guardandoci negli occhi. Poi con gli occhi chiusi iniziamo a toccarci partendo dai capelli, la faccia, le spalle, il petto, la schiena. Io sono con Mn, cilena. Le do un super massaggio.

Arrivano poi Fn e Kb a fare un piccolo rito di protezione con tabacco e piri piri. FN ci soffia fumo che aspira da un mapacho, prima nelle palme delle mani e poi sulla testa. Kb canta un Icaro.

Regali ai bambini del campo e poi bagno al fiume, bellissimo, come sempre.

Cazzeggiamo fino alle 18,30 e poi andiamo a mangiare. Dopo mangiato andiamo un po’ nel tempio, leggiamo insieme un decreto al femminile e poi peschiamo una carta ciascuna dall’ Oracolo di Isis. Guarda un po’: preghiera al Dio dell’Abbondanza!!! Proprio quello che volevo. Dice che devo aprirmi a ricevere l’Abbondanza che sta arrivando a me, pronta anche a condividerla. EVVIVA!

A dormir!

6° GIORNO – AYAHUASCA

Iniziamo le attività con un po’ di yoga con Ot, dopo aver pronunciato tutte insieme il DECRETO DELLA FIAMMA VIOLETTA. Molto intenso. Con lo yoga lavoriamo molto sui muscoli dell’utero. Contrazioni differenziate. Poi passiamo ai chakra, sempre con contrazioni. Continuiamo con contrazioni dell’utero in quattro diverse posizioni: sdraiate inarcando la schiena, sedute, di lato (entrambi) e a quattro zampe. Prima i muscoli dell’utero, poi solo vagina, il canale tra vagina e utero, clitoride, poi tutti insieme.

Finito yoga, pranzo: oggi pesce, piranha. Rico!

Dopo pranzo ci troviamo al tempio e facciamo, con Ls, il taglio dei cordoni Karmici. Non riesco a mantenere l’attenzione; non taglio niente però alla fine ascolto le esperienze delle mie compagne, alcune molto forti. Ricordo che bisogna invocare l’Arcangelo Michele che con la sua spada di Luce spezzerà i cordoni. Sono svogliata e un po’ incredula, trovo tutto un po’ noioso….hahahaha! Non sai cosa ti aspetta cicci!

Più tardi, riposando nell’amaca, parlo di questo con Ot. Secondo lei tagliare è necessario. Mi racconta della sua prima esperienza e poi di altre esperienze piuttosto forti della sua vita. Wooowww, che donna ammirevole. Una leonessa.

Tempo libero fino alle 19, ora della seconda cerimonia.

CERIMONIA

Siamo pronte, entriamo come al solito dopo una “limpia” e dopo aver invocato i Maestri.

Pp passa con il rapè; è forte, molto forte ma reggo bene. Poi arrivano gli sciamani e cominciano a distribuire la medicina. Mi danno la prima dose e come l’altra volta non succede niente. Dopo un’oretta passa Fn e glielo dico. Risposta: “tu conosci già bene l’Ayahuasca, non hai bisogno di prenderne di più. Meglio che rimani così.” Io insisto ma lui mi dice che ho già viaggiato molto e non ho di viaggiare di più, “entiendes lo que te estoy diciendo?”. Mi irrito; il mio ego comincia a dirmi che io ne voglio ancora, ma lui l’ha detto come un decreto, un decreto nel tempio, sento che non posso andare contro. E sempre l’ego “tu non ne hai bisogno, sei già avanti!” E poi l’irritazione che si rivolge contro Pp e Jk, per la musica e i versi, i rumori. Poi vomito. Mi metto tranquilla e ascolto. La cerimonia termina. Andando verso l’uscita del tempio mi avvicino a Jl che sembra vedere con gli occhi chiusi. Si gira verso di me, ha un viso strano, trasformato. “Tu sei un folletto” mi dice “sei qua per prenderti cura della Terra e del Bosco. Parla con gli elfi, loro si faranno vedere, Chiedi il loro aiuto, ti diranno la tua missione”.

Sono in uno stato di shock. Vado a letto. E lì comincia un’altra battaglia. Sento un buco nel ventre e sento che devo coprirmelo, per protezione. Metto un cuscino davanti all’ombelico; vengo travolta da immagini e pensieri per tutta la notte. E, uno alla volta, si presentano nella mia mente le presenze della mia vita con le quali devo tagliare il cordone karmico. E io taglio, tutta la notte taglio. Taglio con mamma e papà, taglio con i miei figli, con mia sorella e mio fratello. Taglio con mia cugina, con i miei ex, con le amiche. E ancora e ancora…c’è una fila lunghissima davanti a me.

Dopo arriva il pianto, l’insicurezza, la frustrazione: io non passerò, non ce la farò a ricordare me stessa…e avanti così. Lacrime che si trasformano piano piano in lacrime d’amore, di gratitudine, di compassione.

Sono stanca, vorrei dormire, ma la Abuelita non me lo permette. Mi vuole qui, presente.

La mattina dopo, quando esco, la mia vista è cambiata: se muovo velocemente gli occhi, delle ombre si spostano ai lati, luci e ombre, molto velocemente. Non posso camminare diritta. Vado al fiume molto presto; passa tutto.

GRAZIE.

7° GIORNO – RIPOSO

Giornata di riposo quasi totale, in silenzio fino al primo pomeriggio quando ci riuniamo per condividere le nostre esperienze. Visioni, Archivi Atavici, operazioni chirurgiche e viaggi interstellari.

A letto presto.

8° GIORNO – INIZIAZIONE DELLA TERRA

Mi sveglio presto e vado al fiume con le mie compagne; sento che siamo sorelle da tanto. Durante l’inquisizione eravamo sacerdotesse nella scuola di Ot. Siamo state torturate, violentate e bruciate davanti ai suoi occhi.

Ci troviamo nel tempio per il decreto, poi colazione leggera. Entriamo di nuovo nel tempio, per l’iniziazione. Cominciamo con un decreto: battendo forte i piedi e agitando i pugni: “io sono Kt e prometto davanti a tutte voi e a me stessa che avrò la forza e la volontà per mantenere alto questa vibrazione di amore, di compassione, di pace e di abbondanza che raggiungeremo qui grazie a me e grazie a tutte voi. E che la porterò in ogni luogo in cui mi troverò e ad ogni persona che incontrerò”.

GRAZIE GRAZIE GRAZIE

Poi cantiamo una canzone molto bella e coinvolgente: “yo soy mujer de la Tierra, danzando con luz de Luna, me coronan las estrellas, las esencias viven en mi. Yo soy la fiesta de la vida, danzando en el Universo, mi alegria es medicina y las Diosas viven en mi”.

Poi disegnamo i nostri progenitoti e la famiglia; madre, padre, fratelli, nonni e bisnonni e antenati precedenti. Ci mettiamo di fronte a loro, guardandoli e parlandogli, lasciando andare le responsabilità di ognuno e ringraziando per averci donato la vita. Ci concentriamo sulle qualità che possiamo aver ereditato da ciascuno di loro. Poi Ot ci detta una lettera di scuse per tutta la sofferenza (violenze, stupri, incesti, truffe, guerre, schiavitù) che il nostro clan potrebbe aver causato ad altri o all’interno dello stesso. La lettera viene poi messa sull’altare per essere successivamente bruciata, butteremo nel fiume le ceneri.

Dopo facciamo un esercizio di parto cosmico molto simile a quello dell’altro giorno: sdraiata per terra inalo, contrazione del bacino senza sollevarlo, esalo emettendo un suono. Avanti così per circa 40 minuti. Molto forte. Chiudiamo cantando ascoltando le canzoni della nostra Terra (O sole mio è quella che propongo io). Una benedizione prima tra di noi e poi da Ls. Via al fiume.

Serata libera. Canti e balli intorno al fuoco.

8° GIORNO – AYAHUASCA

Colazione – tempio – decreto della Fiamma Violetta.

Parliamo della nostra vita: chi siamo, cosa facciamo, cammino spirituale. Dopo mangiato siamo libere. Arriva al campo un uomo con un bradipo; che meraviglioso animale, con uno sguardo dolcissimo.

Aspettando la cerimonia alle 19 al tempio.

Quando arriviamo, dopo la solita purificazione, scriviamo una lettera all’ego e la mettiamo sull’altare. Sono parole di comprensione e di amore – grazie per proteggermi – però anche di distacco – ti accetto ma adesso comando io, dalla mia essenza, dal mio IO SONO.

Poi passa la Pp con il rapè. fortissimo come sempre. E poi Ayahuasca, una dose è sufficiente, dico io. Eventualmente più tardi. Nessun effetto ma Fn è occupato con Jl che ha una crisi piuttosto forte.

Quindi come al solito rimango lucida, non vomito e non concludo niente…apparentemente. In realtà sto lavorando molto per rimanere in presenza vigile. Dopo un po’ comincio a percepire, chiamo il Grande Spirito in aiuto e poco a poco avanzo. Il cammino è lungo, il tempo sembra non passare. Sensazioni, voci, rumori forti e sottili; gli sciamani potenti, costanti, mi chiamano, mi dicono. La tensione è molto forte, ho molto caldo, un fuoco dentro. Mi risposo un po’, poi ricomincio. Sempre la stessa strada, aggrappata al mio respiro, è difficile, cedo. E ancora un’altra volta. Mi sento sconfortata. Arriva la Pp, forte, solida. Mi poggia le mani sulla fronte, sul cuore e sull’utero; mi spruzza un po’ di piri-piri (agua florida) per aprire la mente. Mi dice – solo respira e osserva, va a pasar.

Tengo duro, respiro ma dopo un po’ sento una grande stanchezza e mi sdraio per dormire. Non appena appoggio la testa cado in meditazione profonda. Sento gli sciamani, Fn mi parla, calmo, tranquillo, solido. Sento che avanzo nell’inconscio, non provo nausea nè calore. C’è un grande portale davanti a me, una cascata dorata come porta. Mi parla…

Proseguo concentrandomi sul respiro finchè le ragazze cominciano ad uscire. Sono contenta, allegra e piena d’amore e di fiducia. Ci abbracciamo tutte, una per una, abbracci di amore puro. Siamo tutte a buon punto, si vede. Vado ad onorare i quattro sciamani: Pp, Os, Fn e Kb; una forza, un sostegno, la costanza e l’amore puro. Mis respetos! E poi Ot, che è sfinita, e Ls, sorridente e piena d’amore. Sento gratitudine, amore puro, pace e allegria. GRAZIE GRAZIE GRAZIE.

Andiamo a dormire, non prendo sonno. La mia mente è chiacchierona, fa progetti, non riesco a calmarla, ho la nausea, provo a vomitare ma non ce la faccio. Sorge il sole. Mi alzo e vado al tempio cercando di dormire un po’ lì, ma niente da fare. Mi gira molto la testa, non posso camminare bene. Torno a letto. Mi alzo, vado alla cucina, bevo acqua di cocco e vado al fiume. L’acqua mi fa bene. Kb è già lì, seduta per terra, ricamando.

Ritorno, sistemo tutto nella camera, cambio le lenzuola e poi vado al tempio. C’è Ls che ci consegna una copia ciascuna di “Ascendidos y libres – juntos avanzando en la Luz”.

9° GIORNO – RIPOSO

La giornata è libera per riposare. Fatico a riprendere l’equilibrio. Rimaniamo in stretto silenzio per tutta la mattina. Dopo pranzo ci riuniamo al tempio per condividere le nostre esperienze. Morte e rinascita, per molte.

Andiamo a letto presto, sfinite. Dormo tutta la notte profondamente.

10° GIORNO – INICIACION DEL AIRE

La mia mente oggi è molto preoccupata. Si sta chiedendo cosa verrà dopo, se sono all’altezza, se riuscirò a sostenere fino in fondo, cosa devo fare adesso della mia vita, le mie sorelle dell’anima a Puerto….tante cose.

Decido di consultare le carte dell’Oracolo. Ecco la risposta: “Stai andando verso una rapida crescita spirituale. Enjoy the process! Durante questo tempo puoi sentire un insieme di sentimenti: confusione, eccitazione, paura, desiderio e meraviglia. Tu ami questa nuova connessione con il Divino. Allo stesso tempo potresti preoccuparti per le implicazioni che i tuoi studi spirituali possono avere nella tua vita, nel tuo lavoro, matrimonio, amicizie. Queste preoccupazioni creano una paura che può guastare il piacere che i tuoi studi spirituali ti portano. Entrega estos miedos a Dios, carissima. Confida nel fatto che sei supportata, amata e guidata in ogni momento. Non preoccuparti di come sarà il tuo futuro. Confida che lo stesso Potere che ti ha portata alla spiritualità si prenderà cura di te. Dopotutto, questo Potere supporta tutti i pianeti del cielo. Potrà sicuramente supportare anche te perfettamente!”.

RIMANGO A BOCCA APERTA

La mattina passa libera. Possiamo andare a passeggiare nella parte dove vive la tribù Shipibo. E’ molto grande, c’è anche una piccola scuola.

Do un massaggio a Tm. Aj, l’architetto Feng shui ci da informazioni su come distribuire le cose nella nostra camera.

Mangiamo e poi al tempio.

Facciamo questo esercizio, molto intenso: dieci minuti in piedi, con le braccia come un pollo, inalo butto il sedere in fuori e alzo le braccia, esalo contrazione del bacino, braccia (gomiti) verso il basso. Le mani e il petto rimangono rilassati. Quando esalo butto fuori voce. Poi altri dieci minuti sempre in piedi, braccia verso l’alto, faccio dei piccoli salti e atterrando butto fuori un suono come HO. I seguenti dieci minuti in ginocchio sbattendo forte un cuscino dall’alto verso il basso gridando. Il tutto con musica molto alta ed occhi bendati.

Seguono dieci minuti di silenzio.

Dopo, con una musica molto sensuale e sempre ad occhi bendati, cominciamo a ballare. Dapprima ognuna al proprio posto, poi muovendoci. A questo punto cerchiamo con le mani una compagna e lì ci togliamo la benda e balliamo con lei, sensualmente. Poi tutte al fiume, in silenzio.

Torniamo al tempio e apriamo una discussione sulle parti del nostro corpo che abbiamo rifiutato durante la nostra vita e il motivo di questo rifiuto. Molte cose escono: bulimia, chirurgia plastica, vestiti larghi per non mostrarsi, il colore della pelle.

Passiamo poi ad un massaggio del Chakra del Cuore per liberare le emozioni. In coppia, io sono con Mn, comincio io.

Passa Ot a metterci gocce di essenza di eucalipto, geranio, rosa e sandalo. Cominciamo a scaldare la parte distribuendo gli oli, poi massaggiamo. Dal centro verso l’esterno, sopra e sotto, poi piccoli circoli sul Chakra con la punta delle tre dita; poi pressione del pollice sull’osso centrale e per cinque volte si spinge il pollice verso la gola premendo abbastanza forte.

Massaggio per circa 10 minuti poi ci si scambia. Alla fine ci mettiamo una di fronte all’altra e ciascuna di noi confessa all’altra un suo “segreto inconfessabile”. Mn è veramente pura, soprattutto confronto a me.

Finito questo ci sediamo tutte intorno all’altare rimanendo a petto nudo e pratichiamo una respirazione per attivare la Kundalini: immaginiamo due serpenti a lato del nostro osso sacro (una nera e una dorata); con una respirazione lenta le facciamo salire incrociandosi attorno ad ogni Chakra, fino a quello della gola. Lì escono dalla nuca e si vanno ad incrociare intorno alla ghiandola pineale rimanendo con essa tra loro che si guardano. A questo punto si contrae vagina, utero e perineo, si trattiene la respirazione per sette secondi e si espira. Questo per sette volte.

Ballo finale “Abres las ventanas a el amor”.

A mangiare e poi a letto.

11° GIORNO – AYAHUASCA

 

La mattina molto presto ci addentriamo nella selva guidate da Fn e Os. Dopo un’ora di cammino arriviamo al tempio sacro OASHINGO, l’albero ICHINGO, un folletto. Energia fortissima nella jungla. E poi l’albero, incredibile, altissimo, con il tronco che, arrivando a terra, si dirama in tutte le direzioni. Gli sciamani fumano mapacho, per protezione. Prima di farci passare ci presentano all’albero, chiedendo permesso da parte nostra. Abbiamo bussato con un bastone e poi siamo state un po’ lì, cantando, connettendoci e depositando i nostri doni. Io ho portato cardamomo. In alcune parti l’albero secerne dal tronco una poltiglia marrone. Gli sciamani dicono che è molto potente e curativa; ci dipingiamo il volto con essa. Bello! GRAZIE GRAZIE GRAZIE

Il pomeriggio è libero. Vado al fiume e cazzeggio.

Ci prepariamo per la cerimonia. Mi sento strana, un po’ triste.

Entriamo nel tempio e comincia la cerimonia come sempre; prima rapè e poi Ayahuasca. Per tutta la cerimonia tento invano di connettermi con il mio IO SONO…inutilmente. All’inizio mi gira molto la testa, quindi devo spesso. Poi finalmente vomito e la nausea più o meno passa. Allora provo a mettermi seduta e respirare. Niente. Chiamo la mia Presenza Divina, la sento, ma dopo qualche minuto cado come addormentata. Mi riprendo, riprovo, stesso risultato. Mi sento frustrata, sconfitta e si manifesta anche un sentimento di colpa nei confronti delle mie compagne. Taglio immendiatamente. Non voglio responsabilità di risultati che non sono i miei.

La cerimonia finisce. Sembrano tutte molto contente. Frustrazione. Vado nella mia cabaña..

Sdraiata nel letto analizzo ancora e ancora la serata, per cercare una causa, un insegnamento, qualcosa che dia un senso alla cerimonia. Niente. Alla fine decido di parlare con la mai “niña interior”, la bambina dentro di me. Le chiedo perchè ha paura, perchè non si lascia andare. Immediatamente nella mia testa si fanno strada tutte le repressioni subite, a partire dall’asilo: “devi dormire”, “devi mangiare”, e poi mio padre, la scuola, tutte le critiche, i rimproveri. Taglio cordoni. E le dico che da ora in avanti deve essere felice, che se lo merita, che è una bambina meravigliosa e poi “goditi il processo”, come dice l’oracolo.

12° GIORNO – RIPOSO

Mi alzo. Non mi sento più tanto frustrata.

Come al solito silenzio assoluto fino a dopo pranzo quando entriamo nel tempio a condividere l’esperienza. Ot racconta che durante la cerimonia è entrata nel corpo di ognuna di noi per far emergere la nostra bambina interiore. Che casualità!

Andiamo al fiume. Che fresco! A dormire presto.

13° GIORNO – INICIACION DEL FUEGO

La mattinata è libera e tranquilla. Prima di pranzare pesco una carta dell’Oracolo di Isis: ENTRATA NELLA CAMERA DI GUARIGIONE. Che casualità!

“Uno spirituale regalo di guarigione sta arrivando a te. Sii aperta, senza aspettative o preconcetti e permetti la guarigione da parte di Lady Isis, Maestra della Magia. Ti aiuterà a trovare la soluzione migliore a tutte le situazioni che sembrano non averla. Trova il tempo di creare uno spazio nel quale la sua magia ed energia possano fluire. Aspetta il tuo miracolo. Consiglia poi di andare in uno spazio privato spirituale e di visualizzare il mio centro brillante che piano piano si apre fino a trasformarsi in due ali luminose dietro di me.

Successivamente posso pronunciare questa invocazione:

Healing comes, healing flows,

healing blossoms and it shows.

I thank Lady Isis for Her love and light,

Her healing gift through spiritual night.

Brings me now to the light of this day

and healing blossoms without delay.

Pranziamo e poi ci prepariamo tutte vestite di rosso; ci trucchiamo, Mn ci dipinge il volto con delle belle figure. Poi entriamo nel tempio.

L’iniziazione comincia a coppie con il lavaggio dei piedi. Io sono con Pp. Una sdraiata ad occhi chiusi e l’altra con un piccolo panno lava i piedi, li massaggia e alla fine li bacia. Ci prendiamo le mani, ci guardiamo negli occhi e ci diciamo due parole tenere. Poi,sempre con la stessa coppia, ci asciughiamo le lacrime simbolicamente. Con un panno una asciuga le lacrime dell’altra sussarrando parole di conforto, parole d’amore. Ci nutriamo reciprocamente con pezzetti di frutta e di cioccolata. Poi balliamo. Poi, tutte sedute in circolo, passiamo una alla volta intorno all’altare ballando con ritmi da danza del ventre, abbigliate da danzatrici. Ci scateniamo prima del rinascimento finale.

Cena e a dormire.

14° GIORNO – AYAHUASCA

Usciamo alle otto, dopo colazione ed entriamo nella Selva; camminiamo una mezz’ora circa prima di tornare e riunirci nel tempio. Parliamo un po’ dell’iniziazione del giorno precedente e poi prendiamo le nostre pietre e diamo loro un’intenzione; una rimarrà qui. La avviciniamo al terzo occhio e al Chakra del cuore, con coscienza. Ot ci accompagna in una breve iniziazione del Linguaggio di Luce. Alcune iniziano a parlarlo come se lo avessero sempre conosciuto. Sento un formicolio nella testa e qualche accenno di suoni esce dalla mia bocca. Bisogna praticare con fede.

Dopo mangiato Rc ed io ci trasciniamo sotto il tempio, al centro, per seppellire le pietre che resteranno qui. Il resto del pomeriggio è libero in attesa della cerimonia. Andiamo al fiume.

Questa volta non prendo il Rapè, sento nausea solo a pensarci. Bevo la Medicina e poi le faccio una richiesta: “indicami il cammino”. WOW! E lei lo fa! Tutto molto chiaro, intenso. Prima Ot mi dice che il mio lavoro non è con le emozioni nè con la mente, il mio lavoro è il corpo. E’ vero, per questo tutte queste Maestre del corpo nella mia vita. Grazie Ev, grazie Dv. E poi tutta una serie di indicazioni: niente trasloco, Dm mi aiuterà a sostenere la casa e lascerà così la densità in cui si trova.

Non dormo.

15° GIORNO – RIPOSO

Ci troviamo alle 10 nel tempio e condividiamo le nostre esperienze (Amore e Gratitudine). Ognuna di noi ha avuto un’esperienza speciale. E il risveglio avviene in un’altra dimensione: vista rapida, riesco a vedere l’energia che si muove; udito acuto, sento le ali degli uccelli nelle mie orecchie e poi mi giro e il volatile sta passando cinque metri sopra di me. La ripresa è lenta. Perdero tutto questo? Ot, Ls e Al ci rassicurano che no, non si torna indietro. Ma bisogna CUMPLIR! Mi è stato indicato come muovermi. Adesso devo passare ai fatti. E poi praticare l’attenzione, la presenza. Practice, practice, practice.

Prego Dio che mi accompagni e mi dia forza e ispirazione.

GRAZIE GRAZIE GRAZIE

Orni cosa che facciamo è un rituale. PRESENZA!

Condividiamo l’ultimo pranzo con la comunità Shipibo; poi l’ultimo bagno nel fiume e poi foto, foto, foto…

MUCHO AMOR.

IL RITORNO

“Madre Selva Madre Selva ilumina ilumina porquè eres el origen de la vida

Madre Selva Madre Selva ilumina mi camino porquè eres el Espiritu Divino

Sono a Cancun. Questa canzone non mi abbandona. La Selva è con me. E’ in me. Sento Amore, Pace. Prego mi Poderoso YO SOY che non mi abbandoni, che continui a guidarmi e ad indicarmi il cammino. Sento che la mia relazione con Ayahuasca non è finita. Rimane qualcosa in sospeso.

Mi sento malinconica però felice e decisa a portare a termine quello che mi è stato indicato.

Con AMOR,

AYAHUASCA.

La via (saggia) del digiuno

Il digiuno non è per tutti. E, dopo aver letto questo articolo, solo tu saprai se è qualcosa che puoi sperimentare. E penso che sarete in molti a farlo; ne sono contenta perché il digiuno è una delle più potenti terapie esistenti a costo zero.

Uomini ed animali usano il digiuno fin dalla notte dei tempi, a volte per scelta, a volte no. Ma, la maggior parte di noi umani, dovuto alla sovrabbondanza di cibo, ci siamo allontanati dal digiuno; gli animali no. Se sono in libertà a volte passano giorni senza mangiare, soprattutto se sono ammalati.

Anche se il digiuno è conosciuto da migliaia di anni, sia come terapia che come pratica spirituale, solo negli ultimi secoli è stato reso oggetto di studio. E, soprattutto negli ultimi due decenni, siamo venuti a conoscenza dei suoi incredibili benefici.

Molti studi confermano che la peggior cosa che gli esseri umani stanno facendo a se stessi è mangiare troppo. Ma  non riferito solo a mangiare troppe calorie, bensì a mangiare continuamente nell’arco della giornata. Lo spazio di tempo senza mangiare, la finestra di digiuno giornaliero (che nel corso naturale delle cose sarebbe poi la notte), si è ridotta considerevolmente. Mangiamo troppo spesso e fino a tardi la sera.

Sono già molte le ricerche pubblicate che esaltano i benefici del digiuno intermittente; si parla di riduzione di peso, regolarizzazione della pressione, controllo e in alcuni casi cura del diabete. Al suo riguardo esistono diverse idee e protocolli, ma, per semplificare, si può considerare di consumare tutti i nostri pasti durante una finestra di 11 ore. Questo significa che se fai colazione alle 9 di mattina, terminerai di cenare entro le 8 di sera. Si può fare?

Molta gente ha l’abitudine di cenare alle otto, nove o dieci di sera. E cosa succede quando ceni così tardi? La prima cosa, evidente, è che non bruci le calorie, dato che poi vai a letto. Alcuni studi hanno anche confermato che, mangiando lo stesso pasto a pranzo e a cena, la sera questo provoca un rialzo del glucosio superiore, poiché il pancreas si trova in una situazione di riposo.

Quando digiuni dai una pausa al tuo corpo dalla digestione per favorire la guarigione. Mettiamola così: il nostro corpo ha un determinato quantitativo di energia per compiere le differenti funzioni. Durante il sonno questa energia viene diretta nella riparazione, rigenerazione e ristorazione dei tessuti. Ma se siamo pieni di cibo da digerire, dovrà invece occuparsi della digestione ed eliminazione di questi alimenti, quindi, perlomeno per metà della notte, dovrà tralasciare la guarigione.

Quindi riuscire a consumare i tutti i pasti nell’arco di 11 ore è già una cosa di grande beneficio. Ci sono persone, soprattutto atleti, che riducono la finestra di tempo a 8 ore che è un po’ più difficoltoso. ma non impossibile.

Consideriamo adesso il digiuno vero e proprio. Chiamiamolo digiuno con acqua, perché per la sua durata non si ingerisce cibo ma solo liquidi come acque e tisane. Consiglierei un digiuno di almeno 24 ore anche se tre giorni completi (o più) segnano la vera svolta a livello fisico.

Quindi, cosa succede quando smettiamo di mangiare? Quando smettiamo di mangiare il nostro corpo cambia marcia. Cambia da normali operazioni giornaliere, a riparazione e rigenerazione. Modalità sopravvivenza. Non ricevendo cibo il corpo inizia a scavare alla ricerca di cose inutili da utilizzare come carburante da bruciare e attiva un processo chiamato autofagia. Questo processo fa si che i milioni di cellule dell’organismo comincino ad abbattere le cellule danneggiate e i rifiuti del metabolismo. Ogni cosa presente a livello cellulare che possa essere usata per produrre energia, viene “bruciata”. Il miracolo della “modalità sopravvivenza”.

Il primo giorno di digiuno normalmente è abbastanza facile. Ogni volta che ti viene fame bevi acqua, molta acqua o una tisana. Così si può controllare l’appetito senza molta fatica. Da due a quattro litri di liquido vanno bene. Il giorno due potresti cominciare a non sentirti tanto bene, affamato, magari un po’ debole. Cambia da persona a persona. Il giorno tre è il peggiore. normalmente. Dopo il terzo giorno, se decidi di continuare, le cose cominciano ad andare meglio. L’energia aumenta, tra alti e bassi e ci saranno giorni in cui ti sentirai benissimo: attivo, presente, particolarmente lucido e attento.

Il primo giorno il corpo consumerà il glucosio che è immagazzinato nel fegato e nei tessuti muscolari. Poi, i seguenti due giorni, entrerà in un processo chiamato chetosi, cioè, terminato tutto lo zucchero da trasformare in energia, comincerà a bruciare i grassi allo stesso scopo. Quindi romperà le cellule grasse per trasformarle in chetoni, che sono sostituti dello zucchero e possono essere usati dalle cellule per produrre energia. E’ a questo punto che possono comparire sintomi di debolezza, mancanza di energia, anche mal di testa a volte. In alcuni casi la mancanza di zuccheri, caffeina, sale, carne e latticini può provocare delle vere e proprie crisi di astinenza. Ma possiamo controllarci e superarle. E’ molto importante riposare quindi è opportuno pianificare il digiuno durante il weekend o quando si hanno giorni liberi a disposizione. Digiunare può anche favorire l’insorgenza di emozioni intense, è un processo di purificazione che riguarda tutti i nostri corpi: fisico, emozionale e spirituale. E potrebbe sorprenderci facendo scomparire disturbi che ci accompagnano da tempo.

E’ inoltre consigliabile, durante il digiuno, effettuare due o tre lavaggi intestinali. Questo perché la presenza di cibo nello stomaco è ciò che stimola la peristalsi, che sono le contrazioni muscolari che facilitano il transito del contenuto intestinale. Quindi il digiuno potrebbe portare ad un blocco delle evacuazioni prima di avere svuotato completamente l’intestino. Il lavaggio intestinale favorisce il processo ed è innocuo.

Rompere il digiuno, specialmente se breve, non è un grosso problema. Il consiglio è cominciare a mangiare cibi facilmente digeribili, leggeri, per esempio, se il primo pasto è la colazione, una spremuta, frutta fresca, o avena. O anche verdura cotta, riso; evitare preferibilmente cibi crudi come insalata e, in generale, cibi pesanti, perlomeno il primo giorno.

Ogni quanto digiunare? Dipende; se stiamo cercando di favorire la guarigione di una qualche patologia, consiglierei una volta al mese. Se invece vogliamo solo mantenerci in salute, un paio di volte all’anno, o tre.

Provare per credere.

 

Piccole cose

Piccole cose per cominciare a cambiare….

Una lista per ispirarci ad essere ogni giorno un po’ più compromessi con la buona salute del nostro pianeta. Per cercare di aggiungere ogni giorno un piccolo sforzo in più per non pesare ulteriormente sulla mole di rifiuti da smaltire, immediati o futuri, e sulla distruzione dell’habitat di tutti gli esseri viventi, noi compresi. Perché non dimentichiamo che i rifiuti futuri li dovranno smaltire i nostri figli.

Mi sembra banale parlare dei sacchetti di plastica ma mi rendo conto quando vado al supermercato che c’è ancora tantissima gente che li chiede. Quindi…

SACCHETTI DI PLASTICA   

Per fare la spesa si portano dei borsoni da casa, oppure può essere utile tenere delle borse di cotone in macchina o nella borsetta, per le spese improvvisate. Quando si fanno acquisti di abbigliamento, scarpe, libri o qualsiasi altro prodotto per il quale normalmente ci danno un sacchetto, prendiamo l’abitudine di rifiutarlo. Si dice: “no grazie!”, armati della nostra borsa di cotone. Anche in farmacia, dal ferramenta, addirittura, dove si può, mettiamo anche la frutta e la verdura vendute sfuse in piccoli sacchetti di cotone. O ricicliamo quelli vecchi.

ALIMENTI

Acquistare prodotti locali e biologici ha un triplo beneficio.

Per prima cosa il nutrimento: è ormai chiaro a tutti che la frutta e la verdura provenienti da colture intensive non apportano il nutrimento che dovrebbero. Questo è dovuto alla povertà di minerali e sostanze nutritive dei terreni in cui vengono coltivate, ormai sfruttati al limite.

Secondo evitiamo di avvelenare il nostro corpo con i pesticidi con cui vengono trattate le colture intensive e ,in terzo luogo, non incentiviamo il danno ambientale che provoca questo tipo di coltivazione, dando così un chiaro segnale al mercato che dovrà fare i conti con una inversione di tendenza.

LA CASA

La casa, il nostro rifugio, spesso è traboccante di oggetti perfettamente inutili. Se guardiamo con realismo al futuro, ci rendiamo facilmente conto che la maggior parte di quegli oggetti saranno un giorno immondizia. I nostri figli non conserveranno molto per ricordo. Basti pensare alle case dei nostri anziani genitori o dei nostri nonni, per i più giovani. Che cosa siamo disposti a riciclare delle loro case? Personalmente quasi nulla. La casa di mia madre (che, con rispetto parlando, è un’accumulatrice seriale) è un enorme ammasso di immondizia. Lo so, è duro da digerire, però è così. Quindi, se amiamo i nostri figli, o noi stessi, o il pianeta e desideriamo vedere la vita prosperare negli anni a venire, dobbiamo ridurre al minimo la quantità di cose inutili che abbiamo in casa. Soprammobili, quadri e fotografie, libri (si scambiano, si fanno girare); recuperiamo i fogli di bollette, fatture e altre cartacce che non servono più, se sono bianche sul retro si possono tagliare per creare dei block notes. Bicchieri, bicchierini, posate, piatti da ridurre al minimo indispensabile. I CD…conosco persone che hanno collezioni infinite di CD musicali. E quant’altro. Basta! Basta con le collezioni di qualsiasi tipo. Sono sicura di tralasciare qualcosa…

ABBIGLIAMENTO

Vestiti, scarpe e accessori (borse, cinture, sciarpe, guanti, cappelli,ecc.) strettamente necessari. La Terra è abbondante se ognuno prende il necessario, ma non ne ha a sufficienza per alimentare la vanità. Quindi, secondo un calcolo lucido, c’è già abbastanza abbigliamento sulla Terra per vestirci tutti per decenni. Se abbiamo voglia di cambiare look cominciamo ad organizzare delle giornate di scambio con le nostre amiche o conoscenti. Si trova sempre una chicchetta che ci piace tra le cose altrui. Mi dispiace per l’industria ma anche l’economia fa parte del cambio di visione.

GIOIELLI/BIGIOTTERIA

Abbiamo due orecchie, un collo e due polsi. Non ci servono cofanetti pieni di gioielli, per riempirli. Realmente sarebbe meglio eliminare del tutto la produzione di gioielli, a meno che non sia fatta con materiale riciclato. Non possiamo più fare finta di niente. L’estrazione dell’oro, dell’argento, delle pietre preziose ha un costo inaccettabile sia in vite umane che in contaminazione dell’ambiente. Dobbiamo smettere di comprare gioielli. Scambiamoceli o facciamone a meno.

AUTOMIBILE

Solo se veramente necessaria, possibilmente elettrica, da usare con parsimonia e da mantenere fino alla fine dei suoi giorni. Non si cambia macchina per capriccio. Ci rendiamo conto cosa significa smaltire un’automobile per la Natura? I copertoni da soli sono una tragedia per il pianeta, figuriamoci tutto il mezzo. Muoversi, camminare, andare in bicicletta fa bene alla salute nostra e della Terra.

CELLULARI

Da cambiare solo in caso di morte, dello stesso.

MEDICINALI

Una nota a parte va fatta riguardo ai medicinali. Non mi sento di consigliare di ridurne l’uso al minimo indispensabile poiché mi rendo conto che una grande maggioranza di esseri umani non sono ancora pronti a questo passo, perché tocca la nostra salute. Però mi sento di consigliare di farne un uso moderato e prendere in considerazione di cominciare a indagare i rimedi naturali: le loro funzioni e i modi d’uso. Spesso abbiamo a disposizione una farmacia bene assortita (soprattutto chi vive in campagna o montagna) solo uscendo fuori dalle nostre case, o addirittura nel nostro balcone e non siamo a conoscenza delle proprietà che hanno praticamente tutte le piante. Ecco, teniamo presente che la ricerca e produzione dei farmaci a dei costi enormi a livello ambientale, sia nel mondo animale che vegetale. Che cosa sei disposto a perdere?

E CHI PIU’ NE HA PIU’ NE METTA. Accetto suggerimenti

La tribù

L’istinto mi guida verso la comunità, la tribù. Vedo un futuro fatto di piccole comunità auto sostenibili, ecosostenibili. E non credo sia un’utopia, credo sia esattamente dove stiamo andando, la soluzione più logica e naturale e anche l’unica via d’uscita dal circolo vizioso in cui ci troviamo. Vedo piccole comunità di persone consapevoli che si vanno riunendo poco a poco, combinando vibrazioni simili, migliorando giorno per giorno, in una continua ricerca di una strada migliore per vivere nel rispetto della Madre Terra e di tutti i suoi abitanti.

 Per mettere delle buone e solide basi di vita comunitaria duratura bisogna prendersi prima il tempo per stabilire degli accordi accettabili per tutti, per questo parlo di vibrazioni affini. A qualcuno possono dar fastidio animali in casa, a qualcun altro la carne nel frigorifero, e tanti piccoli dettagli che se escono a giochi fatti, possono creare conflitti. Meglio chiarire tutto prima, con calma, con diversi incontri costruttivi, sinceri, in cui ognuno si esprima liberamente, così se le vibrazioni non risultano poi così affini,i fa sempre tempo a cercare una tribù diversa. Bisogna avere un progetto comune, un obiettivo che porti tutti nella stessa direzione.

E come organizzare le attività quotidiane? A me piace l’idea di un tabellone in cui sono elencate le varie attività da svolgere e ogni coabitante segna quotidianamente (o settimanalmente, o altro) che attività preferisce svolgere. Questo in modo che ci sia un intercambio di mansioni e il tutto non diventi troppo monotono e pesante.

Considero anche molto importante riunirsi in circolo almeno una volta al giorno, ma meglio due, la mattina e la sera. Questo per abituarsi ad esprimersi senza paura, a far uscire dubbi, conflitti, fastidi, incomprensioni prima che diventino irrisolvibili. Quando si parla in circolo ci sono delle regole; la prima è saper ascoltare senza interrompere. Può essere utile avere “un oggetto di ascolto”: un qualsiasi oggetto viene posto al centro e chi lo prende ha diritto ad essere ascoltato finché non lo posa…e così via. Molto utile anche avere un tabellone nel quale si scrivono i problemi che si vorrebbero portare alla luce nel circolo. E spetta poi al circolo trovare insieme delle soluzioni che soddisfino tutti. 

C’è sicuramente molto lavoro dietro una comunità che funziona, ma realmente non  possiamo pensare di andare incontro al futuro seguendo l’individualismo che ci ha portati fin qui. Siamo Uno, parte dell’Uno ed è il momento di cominciare ad integrare questa Verità Assoluta. Ma è necessario farlo per gradi e il primo passo è questo, la piccola comunità, UNA TRIBU’. SIAMO UNA TRIBU’.

 

Ancora sulla semplicità

La semplicità non è solo una questione di responsabilità sugli acquisti; è un nuovo modo di vivere, un nuovo ordine dell’importanza delle cose. Tutte queste sicurezze che ci vendono quotidianamente sono state smantellate da questo virus. Non possiamo avere sicurezze, non è nella natura delle cose, non appartiene alla realtà. Quindi non possiamo cercare di prevenire ogni piccolo problema o evitare ogni imprevisto. E per la verità non è nemmeno divertente. Gli imprevisti fanno parte dello scorrere della vita, dopotutto noi siamo un imprevisto. Poteva essere stato un altro spermatozoo…e invece no, siamo qui, siamo noi.

E tutte le denunce se le cose non vanno perfettamente come volevamo noi, se non hanno rispettato perfettamente le regole, se ogni dettaglio non era come doveva essere. Siamo i maghi delle denunce. E’ tutto così folle che a volte stento a crederci. Bisogna sempre fare molta attenzione a ciò che si dice, a come ci si muove. Bisogna stare alle regole, bene inseriti nell’ingranaggio, per non correre rischi e non farli correre agli altri. E così ti accorgi che quando cammini per strada da sola senza mascherina, la gente ti guarda male, vorrebbe denunciarti, lo sai, glielo leggi negli occhi. E quando il vicino non raccoglie le cacche del cane? Scatta subito un’altra denuncia, magari con foto compromettenti, perché non si fa, è antigienico…i milioni di sacchettini dove ce la mettiamo dentro, la merda, quelli invece no, sono molto igienici. Ci preoccupiamo della cacca, che dopotutto è biodegradabile e dicono che se la pesti porta prosperità, ma non siamo minimamente preoccupati da tutta la plastica che stiamo generando in nome dell’igiene. Perfino le cassette dei gatti adesso si tengono col sacchetto sotto e addirittura con la copertura (di plastica) per dare un po’ di intimità al povero gattino defecante.

E’ importante che siamo coscienti che anche la nostra più piccola scelta, dai prodotti che compriamo alle parole che diciamo, ha un impatto su tutto quanto esiste, e dobbiamo quindi scegliere di conseguenza, anche se non ci conviene. E dobbiamo anche cercare di farlo presente quando notiamo comportamenti irresponsabili da parte di persone intorno a noi, anche se inizialmente non sembrano apprezzare le nostre parole. Continuare così non è più possibile.

Siamo semplici, spartani. Ci bastano poche paia di buone scarpe, un cappotto, un piumone per il letto, un servizio di piatti e uno di bicchieri e anche se poi alcuni si rompono , non li buttiamo per comprare un servizio nuovo, utilizziamoli ugualmente, con altri diversi che importa…il cibo non cambia sapore. Realmente abbiamo bisogno di molto poco a livello materiale. E magari i soldi che risparmiamo lì, possiamo utilizzarli per nutrirci il meglio possibile, acquistando prodotti di buona qualità, biologici, acqua in bottiglie di vetro (è un po’ scomodo, lo so ma…cosa sei disposto a perdere?). Sarebbe questo un chiaro segnale di inversione di rotta che daremmo all’agricoltura e all’industria. Mangiamo meno carne e meno insaccati, ne guadagnano la salute e le foreste del Pianeta. Tutto è causa di un effetto. Cerchiamo di essere cause consapevoli.

Io so che sono sempre di più le persone che veramente cercano di modificare poco a poco le cattive abitudini per sostituirle con semplicità, sobrietà e responsabilità. Ecco, credo che la parola d’ordine sia proprio responsabilità.

E poi, per concludere al top, cerchiamo Dio. Dio c’è, ci aspetta. E’ sempre lì pronto a guidarci, mandarci segnali della sua presenza al nostro fianco. Ed è molto più facile camminare se a guidare è Lui, il titolare, il regista. Si perché il copione perfetto è già pronto. Ma noi siamo degli attori improvvisatori e ci ostiniamo a voler cambiarlo. Perché crediamo di avere delle buone idee, lo so, anch’io lo credevo. Per me non è durata molto. Prontamente il regista mi ha sempre bacchettata, duramente devo dire a volte, finché non ho ceduto, mi sono arresa. Ho gettato le redini e ho detto “ok, guida tu allora”. Non è così semplice, a volte ancora non capisco, non subito per lo meno. Però è più facile di sbatterci le corna ogni volta. 

Quindi ricapitoliamo: semplicità, responsabilità e DIO. Nada màs, nada menos.

A presto,

Mujer medicina

 

 

 

 

Tornare alla semplicità

Difficile, vero? In questa società di complicazioni, di sicurezze, di comodità, di poco tempo com’è possibile tornare alla felicità?

C’è una frase di una famosa canzone di Jovanotti….Mi fido di te, cosa sei disposto a perdere?….Ecco, facciamo che è la Terra che lo dice ad ognuno di noi….Mi fido di te, cosa sei disposto a perdere?

A cosa siamo disposti a rinunciare, senza trovare scuse e giustificazioni che ormai non servono più. Ritornare alla semplicità per poter di nuovo convivere in armonia con tutti gli esseri che abitano questo pianeta. Questo significa dover rinunciare a certe comodità e abitudini, significa fare una sforzo giornaliero per non produrre immondizia, per non contribuire alla deforestazione, per non incentivare l’attività mineraria, l’inquinamento delle acque: si perché siamo tutti responsabili.

Come diminuire la nostra produzione di immondizia? Per prima cosa non comprando cose inutili o comunque sostituibili con alternative a basso impatto. Un esempio banale possono essere i fazzoletti di carta, da sostituire con i cari vecchi fazzoletti di cotone, si possono anche riciclare vecchi abiti. E ancora i sacchettini per fare il ghiaccio nel congelatore, da sostituire con le vaschette. E ancora i fiori di plastica, posate piatti e bicchieri usa e getta e, andando a toccare tasti più dolenti, tutti i giocattoli con cui letteralmente affoghiamo i nostri figli, E poi i libri; ci sono abbastanza libri in circolazione perché ogni essere possa leggere per tutta la sua vita. E comprare libri incentiva il taglio degli alberi. Passiamoli. Non attacchiamoci alle cose, non ci serve una libreria fornitissima di pagine che abbiamo già letto e non rileggeremo mai più. E i nostri figli hanno forse gusti diversi. Facciamo girare i libri che possediamo, smettiamo di comprare libri. E comunque impariamo ad analizzare ogni acquisto: Mi serve davvero? Posso trovarlo usato? Che impatto ha la produzione di questo oggetto sull’ambiente? Impariamo la responsabilità.

Non incentivare l’attività mineraria è abbastanza facile. Non comprare oro argento diamanti pietre preziose se non strettamente necessario, ovvero quasi mai. Facciamo girare quello che già c’è. Usiamo le fedi dei nonni, non abbiamo bisogno di fedi alla moda per far funzionare un matrimonio (ci rendiamo conto dell’impatto ambientale che crea la produzione di fedi e gioielli in generale?).

E che dire dei nostri armadi senza fondo? Abbiamo scorte di scarpe e abbigliamento da qui all’eternità. Bastaaaaaaa!!! Ricicliamo, ricicliamo, ricicliamo.

Ma molti penseranno che così l’economia va a farsi benedire….ebbene si, questo è lo scopo. Un’altra cosa che dobbiamo dimenticare come Nuova Umanità è l’economia. Noi l’abbiamo creata e noi la possiamo distruggere. L’economia è la madre dell’inquinamento. Ma possiamo uscirne, certo non in modo repentino ma con la volontà, la pazienza e la determinazione. 

E allora, che cosa sei disposto a perdere?