Per mettere delle buone e solide basi di vita comunitaria duratura bisogna prendersi prima il tempo per stabilire degli accordi accettabili per tutti, per questo parlo di vibrazioni affini. A qualcuno possono dar fastidio animali in casa, a qualcun altro la carne nel frigorifero, e tanti piccoli dettagli che se escono a giochi fatti, possono creare conflitti. Meglio chiarire tutto prima, con calma, con diversi incontri costruttivi, sinceri, in cui ognuno si esprima liberamente, così se le vibrazioni non risultano poi così affini,i fa sempre tempo a cercare una tribù diversa. Bisogna avere un progetto comune, un obiettivo che porti tutti nella stessa direzione.
E come organizzare le attività quotidiane? A me piace l’idea di un tabellone in cui sono elencate le varie attività da svolgere e ogni coabitante segna quotidianamente (o settimanalmente, o altro) che attività preferisce svolgere. Questo in modo che ci sia un intercambio di mansioni e il tutto non diventi troppo monotono e pesante.
Considero anche molto importante riunirsi in circolo almeno una volta al giorno, ma meglio due, la mattina e la sera. Questo per abituarsi ad esprimersi senza paura, a far uscire dubbi, conflitti, fastidi, incomprensioni prima che diventino irrisolvibili. Quando si parla in circolo ci sono delle regole; la prima è saper ascoltare senza interrompere. Può essere utile avere “un oggetto di ascolto”: un qualsiasi oggetto viene posto al centro e chi lo prende ha diritto ad essere ascoltato finché non lo posa…e così via. Molto utile anche avere un tabellone nel quale si scrivono i problemi che si vorrebbero portare alla luce nel circolo. E spetta poi al circolo trovare insieme delle soluzioni che soddisfino tutti.
C’è sicuramente molto lavoro dietro una comunità che funziona, ma realmente non possiamo pensare di andare incontro al futuro seguendo l’individualismo che ci ha portati fin qui. Siamo Uno, parte dell’Uno ed è il momento di cominciare ad integrare questa Verità Assoluta. Ma è necessario farlo per gradi e il primo passo è questo, la piccola comunità, UNA TRIBU’. SIAMO UNA TRIBU’.